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Business information: quantitative e qualitative
La differenza principale risiede nella natura dell’informazioni.

Rientrano tra quelle quantitative i dati di bilancio, i rating di affidabilità finanziaria, le informazioni sulla solidità creditizia, le previsioni di flusso di cassa e molte altre.

Si tratta per lo più d’informazioni oggetto di studio della contabilità, sia generale che analitica.

Sono elaborate internamente dai dipartimenti finanziari delle aziende, ma spesso possono essere acquistate sul mercato. Sono infatti numerose le società specializzate in questo ambito che offrono studi di settore, scoring finanziari e report sull’andamento di imprese e istituzioni pubbliche.

Si tratta sicuramente di strumenti importanti per conoscere il proprio settore e le caratteristiche delle realtà che operano al suo interno.

Tuttavia, non dobbiamo scordare anche le informazioni qualitative.

Soprattutto per le aziende B2B – quelle che rivolgono la propria offerta ad altre imprese – possono costituire una chiave di successo fondamentale.

Alcuni esempi concreti:

Le anagrafiche complete di potenziali distributori in nuovi mercati: un dato importante in fase di studio di nuove strategie, soprattutto quando si tratta di rendere internazionale il proprio business e di selezionare i giusti partner.
I contatti di fornitori in possesso delle certificazioni essenziali per il proprio prodotto: un requisito necessario per mantenere i propri standard qualitativi.
Una mappatura delle aree geografiche più adatte ai propri investimenti: le aziende che si affacciano per la prima volta sui mercati esteri potrebbero non conoscere quelli compatibili con i propri obiettivi.
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